Quando
ho iscritto Valeria all'asilo nido
Quando
ho iscritto Valeria all'asilo nido e per questo dovevo stare lontana
da lei, anche se per poche ore, mi sentivo sola, mi mancava qualcosa,
mi sentivo in colpa perché era così piccola e non vedevo l'ora di
andarla a prendere. Poi piano piano mi sono abituata ed ora sono più
tranquilla perché vedo che Valeria è trattata bene e tutti le sono
affezionati. Ho iscritto la bambina all'asilo nido comunale vicino
a casa da qualche mese perché ho ripreso il lavoro. L'inserimento
di Valeria è stato buono e la bambina ha conquistato ben presto tutte
le assistenti, per la sua dolcezza. Ma il fatto che sia buona e dolce
non vuol dire che non abbia reazioni, se qualcosa non va. Mi sono
trovata varie volte a parlare di Valeria con tante persone, e quello
che fa più male è sentirsi dire che tutti i bambini Down sono buoni.
Questa opinione generale della gente sulla sindrome fa male al cuore,
perché sembra che i bambini Down siano tutti uguali e non è vero.
Valeria insieme agli altri non è "diversa", è una bambina come gli
altri, ha già degli amichetti, uno in particolare, di qualche mese
più piccolo di lei, che è la sua vittima preferita perché appena è
vicino a Valeria gli tira i capelli, senza però che lui si arrabbi.
Valeria ha le sue preferenze anche tra le assistenti e ce ne è una
in particolare alla quale è molto attaccata. Quando l'assistente preferita
arriva nel reparto - è lei stessa a riferimerlo - Valeria non le stacca
gli occhi di dosso, è sempre pronta a sorridere o battere le mani
per attirare la sua attenzione e farsi prendere in braccio. Quando
giunge l'ora del pranzo Valeria è sempre contenta perché le piace
mangiare, ma comunque preferisce certi piatti rispetto ad altri, che
rifiuta e che non c'è verso di farle mangiare.
Daniela
Lallich, mamma di Valeria, bambina di 2 anni
Da
"Un giorno dopo l'altro" di A. Contardi- P. Pasqua- A. Razzano.
Ed. Guaraldi, 1996
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