Io
ho avuto un problema serio
Mizzi
ci racconti della tua scuola?
Io ho avuto un problema serio quello di non essere capita dagli
altri.
Ma
dai tuoi coetanei o dai professori? Sia dai compagni che dai
professori.
L'amicizia
quanto ha contato per te? Tanto, tantissimo. Mi ha dato tanto
affetto e tanto amore. Io la prima volta che ho sentito di essere
diversa è stato nello studiolo di mio padre, mi ha detto che ero
totalmente disabile.
E
cosa hai provato? In quel momento non sono riuscita a capirlo.
Poi nel tempo mi sono sentita male e ci è voluto parecchio tempo
per capirlo.
Come
sono i rapporti con i tuoi genitori? Cosa ha voluto dire per te
la tua famiglia? Tanto, tantissimo! Perché io quando sto con
loro sto bene. Soprattutto perché li sento abbastanza sinceri.
E
tua madre cosa ti ha dato? Mamma mi ha dato tanto specialmente
quando ci sono cose che non riuscivo a capire. Quindi è stata una
confidente. Sì, sia come mamma che come amica. Poi, ecco, con mio
padre ho avuto un bellissimo rapporto perché lui mi ha saputo dare
qualcosa che credevo di non avere.
E
cioè? La lettura. Per tutti la lettura è una cosa che si fa
a scuola. Per me è stato all'incontrario. A scuola non ho imparato
assolutamente niente.
E
lui invece ti ha insegnato a leggere? Papà mi ha saputo dare quella
spinta in più per imparare. Ci è riuscito perfettamente bene. Adesso
so leggere liberamente però i primi passi sono stati difficili.
Senti
Mizzi stamattina parlavo insieme a te della felicità. Tu mi hai
detto di essere felice. Dove sta per te la felicità? Che cos'è per
te la felicità? Ah! Tante cose! Per esempio la felicità è avere
una famiglia come la mia che mi ha saputo dare tanto. La felicità
è avere una mamma bellissima, un padre meraviglioso, una sorella
bella, un fratello che è bellissimo, e io lo dico spesso a loro
in questa maniera e in un'altra forma. La felicità non è solo questo
per me, è sentirsi vicini gli altri, la felicità è sentirsi dare
quello che tu vuoi. È difficile
È difficile da spiegare però
l'hai spiegato bene. Sono cose che è difficile parlare di più.
Comunque la felicità per me è un uccello che vola, oppure, non so,
il sole, le nuvole. Sono cose che la gente guarda nel cielo e fa
volare la fantasia. In quel minuto per me è felicità.
Quindi
per te la felicità è vivere? Sì, la vita che sento intorno a
me.
Intervista a Maurizia Muti, 24 anni, Down, tratta dalla trasmissione
televisiva Mixer- Le ragioni del cuore 1992
Da
"Un giorno dopo l'altro" di A. Contardi- P. Pasqua- A. Razzano.
Ed. Guaraldi,
1996
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