La parola alle famiglie
Percorsi integrati e progetti di vita
Narrative based medicine
La scuola? Un punto di domanda |
Edi |
Luglio 2003 |
La
scuola? Un punto di domanda
Accipicchia, va già in quarta?
Sono già passati tre anni da quel primo giorno? Cosa farà il mio
"gangillo", così piccolo, così indifeso? Capirà
cosa gli dicono le maestre in italiano? "Non capisce, forse gli dovremmo
parlare in inglese?" "Perché non ci risponde quando parliamo
in inglese?" "Ma è sicura che suo figlio conosca i colori?"
Cosa avrà fatto oggi? Perché oggi è così stanco?
Perché le maestre non mi scrivono nulla sul diario che ho incoraggiato
ad usare? Perché Andrea è nel corridoio? Perché è
in giardino a prendere aria? Non dovrebbe imparare a stare in classe come gli
altri? Vuoi andare al compleanno di Greta? Ma potrò lasciarlo solo alla
festa? Se la caverà? E se deve fare la pipì lo aiuteranno? Cosa
avranno fatto oggi? Perché da due lunghi giorni non c'è più
scritto niente sul quaderno d'italiano? Andrea hai mangiato? Andrea hai giocato
con i compagni? Andrea sei stato bene a scuola? Come faccio a comunicare? Quando
riuscirò a sapere qualcosa da lui? E' più facile provarci con
Andrea o con le maestre? Perché continuo a guardare il diario? Come mai
Andrea non è più nel corridoio? Forse perché ho fatto la
voce grossa? "Perché i genitori di Andrea vogliono lo sdoppiamento
della classe?" "Perché non hanno chiesto il parere di noi altri
genitori?" Dovremmo parlare di più? "Il prosciutto è
troppo poco, troppe minestre di verdura, guarda ti sei macchiato la maglietta,
non correte, non sudate"...perché quando vado davanti alla scuola
vorrei scappar via? Perché ora che c'è un'insegnante in più
nessuno è contento? Perché parlano sempre di consolidare? Non
ci si potrebbe fermare un momento a pensare? Perché non usciamo dagli
stereotipi? Ma la parola è l'unico mezzo per comunicare? Ma noi "normali"
la sappiamo usare davvero? Ma chi è "normale"? Perché
non può lavorare con la classe? Un'altra supplente? Mamma, perché
Andrea non ha il libro come gli altri? Il libro non è importante? Ma
per lui non potrebbe esserlo? Devo proprio andare a quella riunione del GLIC,
e farmi venire la colite un'altra volta? Davvero queste riunioni sono fatte
per i bambini? Perché mi fanno parlare tanto e poi non mi ascoltano?
Un'altra insegnante nuova? Perché nella scheda Andrea non ha i giudizi
come gli altri, ma lunghe frasi in cui si dice che sta migliorando? Ma a che
serve questo PEI? Ancora la supplente? Davvero ti hanno dato il libro di storia?
Sei contento? Andrea, ancora a guardare quel libro di storia? Ti piacciono gli
antichi Egizi? Vuoi che lo leggiamo di nuovo? Andrea, perché l'astuccio
è vuoto? Potreste aiutarlo un po' nella sua autonomia? Potreste ricordargli
di mettere via le sue cose? Perché l'astuccio è ancora vuoto?
Potreste incaricare un compagno per aiutare Andrea ad essere più ordinato?
Devo davvero guardare di nuovo nello zaino? Enrico perché non ci guardi
un po' tu nello zaino? Perché l'astuccio è di nuovo vuoto? Perché
quel messaggio perentorio sul quaderno: "si prega di rifornire Andrea di
penna, matita, gomma, forbici, altrimenti non si può lavorare"?
"Mamma, sei triste.... perché sei triste?" Perché l'astuccio
è di nuovo vuoto? Perché nell'astuccio ci sono solo pastelli bianchi
e mozziconi di matita? Ha già consumato tutti gli altri colori? Perché
non riesco a farmi capire? Le parole non vanno bene? Devo usare un tono diverso?
Quanto tempo ancora resisterò? Vale la pena cambiare scuola? Girare pagina
e ricominciare? Ma Andrea è un pacchetto postale? Un'altra insegnante
nuova? Abbiamo ricominciato con il programma della prima? Perché per
le vacanze di Natale Andrea non ha la lezione come gli altri? Perché
mi sento un nodo allo stomaco? Perché deve riempire paginate di lettere
e numeri invece che scrivere il diario delle vacanze? Consolidare? Potevamo
farglielo fare noi il diario? Ma non è vero che i genitori sono i genitori
e le maestre sono le maestre, e che non si devono confondere i ruoli? Perché
le maestre sono sempre così tese? Perché non si riesce ad essere
tutti un po' più sereni? Non sarebbe meglio vedere il bicchiere mezzo
pieno, ed invitare anche altri a bere da quel bicchiere? Davvero ci sono i giudizi
nella scheda? Forse siamo riusciti ad ottenere qualcosa? Ma perché ci
sono tutti "buono"? Mamma, non ti sembra che Andrea sia molto più
bravo a matematica e disegno che non a italiano? Perché dicono che migliora
e nel secondo quadrimestre ci sono ancora tutti "buono"? Andrea, come
hai fatto a farti male? E' stato Filippo mentre facevate la lotta? Vuoi che
Filippo venga a giocare con te per fare ancora la lotta? Hai trovato una fidanzata?
Si chiama Annamaria? Vuoi andare al compleanno di Luca? "Mamma, hai comprato
il regalo?" "Mamma, perché non c'era Annamaria al compleanno?"
"Perché non c'era neanche Filippo?" Ci sono tagli del personale
scolastico? La Dirigente si è data da fare? Un maestro nuovo? Forse un
elemento maschile ci vuole davvero? Accipicchia, va già in quarta?
Edi Cecchini, mamma di Andrea (9
anni)
enrico19572.interfree.it
www.aipdpili.org
"A
volte nella vita succedono cose che sono come domande. Poi passa un giorno,
forse anni e la vita ti risponde." (Alessandro Baricco)
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