L'Arcobaleno
Ho letto con molto piacere l'articolo di Daniela Pari “Un mosaico
di grande valore”, in cui si descrive la Pedagogia dei Genitori come
un grande mosaico (*) e mi sono subito immaginata questi pezzetti piuttosto
insignificanti, se presi singolarmente, ma che insieme possono creare un paesaggio
bellissimo. Vorrei aggiungere qualcosa anch'io a quel paesaggio.
Sono la mamma di Andrea, un bambino di nove anni e mezzo che frequenta la quarta
elementare in una scuola a tempo pieno. Forse qualcuno avrà letto la
mia narrazione “La scuola? Un punto di domanda” ed avrà immaginato
i temporali tempestosi che abbiamo vissuto in questi anni. Il ruolo di genitori,
responsabili, esigenti, che non si accontentano di situazioni accettabili ma
che per i loro figli vogliono il meglio, non è affatto
facile. Per questo abbiamo fin dall'inizio cercato di instaurare con
la scuola un rapporto di collaborazione. Gli insegnanti sono sempre stati disponibili
ad incontrarci ma spesso abbiamo avuto l'impressione di non essere ascoltati
o di non essere capiti. Dato il nostro grosso coinvolgimento emotivo non ci
siamo resi conto che c'erano molti preconcetti da superare per vivere
davvero l'inclusione. Preconcetti sulla figura ed il ruolo del genitore,
visto a volte come un controllore o un giudice, preconcetti sulle aspettative
troppo spesso riposte negli interventi terapeutici e riabilitativi. Quello
che invece io, guidata dal mio istinto e con dei mezzi sicuramente poco affinati,
cercavo e tuttora cerco di far capire è che Andrea è prima di
tutto un bambino con i bisogni ed i sentimenti degli altri bambini della sua
età. Per anni ho cercato di dire che non volevamo per Andrea qualcosa
di più, ma le stesse cose fatte per altri, semplicemente adattate a
lui. Chiedevo solo di usare piccoli trucchi: canali di comunicazione diversi,
contenuti semplificati, e così via. Avevo l'impressione che tutti
i miei sforzi fossero vani, spesso mi sono sentita un'aliena, parlavo
una lingua non capita. Poi finalmente Andrea mi ha aiutato. E' iniziato
uno di quei periodi in cui i bambini, quando uno meno se lo aspetta, fanno
mostra di tutto quello che hanno imparato prima, così, all'improvviso.
Per le vacanze di Natale l'insegnante di matematica ha dato alla classe
delle schede di esercizi prevalentemente basati sulla logica. Mi ha detto “le
ho date anche ad Andrea perché vedo che con queste cose ci chiappa e
può competere con i suoi compagni”. Non ci ho creduto. Questa
volta è stato proprio l'insegnante ad applicare i principi della “Pedagogia
dei Genitori”, non io. Un po' dubbiosa ho proposto ad Andrea gli
esercizi, pensando “e ora come glieli spiego?”. Il risultato è stato
strabiliante. Guardava le serie logiche e, senza ombra di dubbio, sceglieva
il pezzo mancante. Questa esperienza è stata molto preziosa, mi ha aiutato
a scoprire aspetti di Andrea a me sconosciuti. Sino ad allora avevo osato,
ma non abbastanza. E poi, per la prima volta in quasi quattro anni di scuola,
ho potuto partecipare ai commenti delle altre mamme sulla lezione data ai nostri
figli. Vi pare poco? Insomma, sembrerà sciocco ma per me queste schede
sono state un bellissimo regalo di Natale. Al rientro delle vacanze la bella
favola è continuata. Gli insegnanti hanno cominciato, uno ad uno (nemmeno
si fossero messi d'accordo!) a parlarmi all'uscita della scuola,
cose semplici, momenti di vita scolastica, ma per me preziosi per capire cosa
succede in quelle lunghe ore. Un giorno l'insegnante di matematica ed
educazione fisica mi ha chiamato per farmi vedere com'era bravo Andrea
a fare il giocoliere. E' stato molto bello, era la prima volta che venivo
invitata in classe a vivere un momento della vita della classe, anche gli altri
bambini erano contenti, mi sono venuti tutti intorno. Poi mi è venuta
incontro l'insegnante di storia e geografia, “Andrea ha lavorato
in autonomia” mi ha detto con entusiasmo, mostrandomi il quaderno. Il
mio sogno si era avverato, su quel quaderno ho visto quello che per anni avevo
chiesto. Il lavoro della classe fatto a misura di Andrea. E così Andrea
ora sa parlare degli antichi romani, degli arabi, della Lombardia…
Sì, vorrei proprio aggiungere un pezzo al mosaico di Daniela, vorrei
metterci un arcobaleno, grande, colorato, lanciato verso l'infinito.
E' così che vedo questo momento, bellissimo, forse effimero lo
so. Ma sono sicura che anche altri genitori vivranno prima o poi il loro arcobaleno
e che tutti insieme un giorno lo terremo “acceso” abbastanza a
lungo da riuscire, chissà, a trovare la pentola dell'oro che si
nasconde ai suoi piedi.
Edi Cecchini, mamma di Andrea (9 anni)
enrico19572.interfree.it
www.aipdpili.org
(*) “La Pedagogia dei Genitori
è un mosaico fatto di tanti piccoli pezzi difficili da trovare e da
incastrare gli uni con gli altri e noi genitori stiamo facendo molta fatica
a comporre quest'opera immane ed a non disperdere nessun tassello. Quando
però il mosaico sarà terminato potremo appenderlo ai muri della
nostra società e togliere quelle brutte litografie, ormai superate,
del giudizio e della diversità, e forse il mondo sarà davvero
migliore.”
(tratto da “Un mosaico di grande valore” Daniela Pari)