La parola alle famiglie
Percorsi integrati e progetti di vita
Narrative based medicine
Un esempio di mutuo aiuto: il cibo, un problema |
Mena ed Edi |
Settembre 2003 |
Sono Mena da Napoli, ed ho una bambina Down, Fabiana, di quasi cinque anni.
L'unica difficoltà di Fabiana è il linguaggio, aggravata dal
fatto che non mangia ancora correttamente. Fabiana mangia ancora gli omogeneizzati
e non ne vuole proprio sapere di masticare.Qualcuno di voi ha un'esperienza
simile?
Fatemi sapere. Grazie
Cara Mena,
sono anch'io una mamma alle prese, da ormai nove anni, con problemi di "pappe".
Per usare alcune tue parole molto appropriate, Andrea "non ne vuole proprio
sapere di masticare". Devo confessarti che ho provato di tutto. Ho passato
anche momenti molto difficili, ma non mi sono mai arresa di fronte a questo
problema e ne ho parlato a tutti coloro (professionisti e genitori) con cui
sono entrata in contatto. Per quello che riguarda la casistica, sono a conoscenza
di due soli casi ancora "non risolti". Un ragazzo di 17 anni che
convive felicemente con patè e consimili e un bambino (l'ultima volta
che ho parlato con la mamma lui aveva 10 anni) con dieta ancora semifluida
e molto reticente nel rapporto con il cibo. Altri genitori hanno fatto esperienze
difficili nei primi anni di vita (5-6 anni) che poi si sono risolte.
Per quanto riguarda il parere degli specialisti, forse devo aprire una piccola
parentesi. Andrea è nato in Scozia dove abbiamo vissuto per altri sei
anni dopo la sua nascita. Là eravamo assistiti da una buona équipe
medica, formata da un certo numero di persone che lavoravano insieme. Io,
come ti ho detto ne ho parlato a tutti. Il responso è stato pressoché
unanime: non ci sono problemi fisici (bocca, esofago ecc.), il bambino assume
tutti i nutrienti di cui ha bisogno, non c'è problema. Anzi, viste
le ben note difficoltà masticatorie e di deglutizione che caratterizzano
molti soggetti Down (con conseguenti rischi di soffocamento, coliti e via
dicendo) in fin dei conti... meglio così.
Di consigli pratici su come cercare di superare il problema molto pochi.
L'unico commento sensato forse è stato che le turbe legate al cibo
sono molto più comuni di quanto si pensi, soprattutto nei bambini (Quanti
hanno una dieta troppo ristretta? Mangiano minestre solo frullate? Scartano
questo e quello?).
Andrea potrebbe essere uno di loro, con qualche problemino in più legato
alla sindrome. Inutile dirti che Andrea è stato fin da piccolissimo
insieme ad altri bambini al nido, alla materna e poi a scuola. Ha imparato
molto dagli altri, per imitazione; è un bambino molto socievole, sereno
ma... ma niente cibo. Davanti al cibo non è mai stato molto contento,
niente spirito di imitazione, niente giochi di impiastricciamento tanto amati
dagli psicologi, niente di niente.
Le opinioni raccolte in Italia non sono affatto migliori. Ho visto molte arrendevoli
alzate di spalle e molto stupore. Il consiglio più o meno unanime di
medici e genitori: affamarlo, prima o poi mangerà!
Facendo un piccolo esame di coscienza penso che nella mia famiglia ci sia
un rapporto di fiducia ed un reciproco sforzo per migliorarci. Con Andrea
poi c'è un impegno maggiore da parte di tutti, mio, di mio marito,
di nostro figlio Luca e di Andrea stesso, che ce la mette tutta. In un clima
di rispetto e fiducia reciproca non credo proprio che l'affamamento ci rientri.
Il lavoro che facciamo noi è molto più lento e graduale ma basato
proprio su principi opposti. Stiamo cercando di far acquistare fiducia ad
Andrea, cerchiamo di fargli capire che può controllare quello che mette
in bocca senza pericolo. Sostanzialmente Andrea mangia ancora tutto frullato
o tagliato molto fine ma la consistenza dei cibi sta diventando progressivamente
più asciutta e difficile da ingoiare direttamente, come lui tenderebbe
a fare. Ora Andrea comincia a biascicare con qualche tentativo molto rudimentale
di masticazione. Solo il tempo ci dirà dove riusciremo ad arrivare.
Al momento la sua autonomia nell'uso del frullatore è sicuramente molto
superiore a quella masticatoria!
Spero di essere riuscita a sintetizzare in queste poche righe la nostra lunga
(o perlomeno così sembra a me) esperienza. Riscrivimi se hai bisogno
di altre informazioni o se vuoi iniziare uno scambio di strategie e consigli.
Un caro saluto ed un abbraccio a Fabiana
Edi
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