Cosa dicono i fratelli
(da Fratello Sole Sorella Down di F. Bellan e I. Manzato, Piove di Sacco, 2003, pp. 82-83)

"Probabilmente se i miei genitori mi avessero "iniziato" alla sua conoscenza ed alla sua accettazione, se me l’avessero presentata in maniera positiva, come dovrebbe essere, e non solo come "problema", forse non avrei rimosso tanti momenti della mia vita d’infanzia.
Per quanto riguarda la disabilità di Mg, invece, secondo me la mamma ha cercato di minimizzare il problema, in parte perché impreparata all’evento ed alla sua gestione (come saremmo stati tutti 32 anni fa!) in parte per non caricarci di un peso che per noi, data la giovane età, sarebbe stato eccessivo da portare
Un pomeriggio sono andato a casa di un amico per giocare ed ho notato che sua sorella, che aveva la stessa età di Mg (due anni circa) era una gran "chiacchierona", così al rientro a casa la sera chiesi a mia madre: "Mamma, perché Mg non parla ancora?"
E lei, con un’espressione arrabbiata che mi sorprese (non mi sembrava di averle detto o fatto di grave!), mi diede l’inaspettata risposta: "Perché lei non è come tutti gli altri! Non lo vedi che non è normale?"
Fu come un fulmine a ciel sereno.
Non saprei dire cosa risposi, né come reagii al momento, ricordo solo che le notti successive feci dei brutti sogni, legati probabilmente al "modo" brutale con cui venni a conoscere una cosa così importante: non ero preparato a ricevere una simile notizia, e molto probabilmente erano impreparati anche i miei genitori a informarmene ma, soprattutto, provvedere correttamente a Mg".

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