La trama di un racconto
descritta da bambini con sindrome di Down e da bambini con sviluppo normale
Miles S, Chapman RS.
Narrative content as described by individuals with Down syndrome and typically developing children.
J Speech Lang Hear Res. 2002 Feb;45(1):175-89.
Waisman Center, 1500 Highland Avenue, Madison, WI 53705 USA. miles@waisman.wisc.edu

Abstract

Questo lavoro analizza la capacità di esprimere la trama di una storia raccontata con un libro illustrato privo di testo, dal titolo “ ranocchia, dove sei?".
Sono stati confrontati 33 bambini con sindrome di Down con altri gruppi di bambini con sviluppo normale ( 33 bambini con pari età mentale, 33 con pari comprensione sintattica, e 33 con pari produzione linguistica, misurata come “lunghezza media della frase").
È stata analizzata la capacità di raccontare la trama della storia, il tema principale della storia, e le disavventure del protagonista.

Nonostante la sintassi limitata e il vocabolario molto ridotto, il gruppo con sindrome Down è stato in grado di superare i bambini normali appaiati per “lunghezza media della frase", sia nella comprensione della trama che del tema principale, che delle disavventure del protagonista. In queste abilità i bambini Down risultarono simili ai bambini normali appaiati per comprensione sintattica.

Possiamo concludere che i bambini con sindrome Down hanno una comprensione concettuale delle storie illustrate simile a quella del gruppo di controllo e mettono in atto delle strategie per esprimere quello che hanno compreso, nonostante i loro limiti sintattici e lessicali (nonostante il loro linguaggio espressivo sia limitato).

In questo studio hanno dimostrato una capacità di raccontare la trama e i contenuti di una storia illustrata molto più elevata di quanto si sarebbe potuto predire con le misure tradizionali del loro linguaggio espressivo.

Noi riteniamo che l'abitudine dei bambini Down ad ascoltare il racconto delle storie, insieme alla maggiore comprensione sintattica, abbia contribuito allo sviluppo di una comprensione di livello più elevato, rispetto a quanto ci si sarebbe atteso valutando solo la loro produzione linguistica, misurata come "lunghezza media della frase".

Nota del redattore di www.conosciamocimeglio.it

Gli studi sul linguaggio dei bambini con sindrome Down nel corso degli ultimi 20 anni sono stati molto numerosi e ricchi di contenuti e nuove acquisizioni. Non sono in grado, come pediatra, di entrare nel dettaglio. Ma segnalo questo studio proprio come pediatra impegnata da anni nel progetto Nati per Leggere.
È un progetto straordinario di lettura affettiva ad alta voce valido per lo sviluppo di tutti i bambini ma che in alcuni casi può essere trascurato proprio nel bambino con sindrome Down, che ne ha ancora più bisogno.

Se si seguono conoscenze obsolete e stereotipate, si rischia di negare ai bambini Down i loro diritti fondamentali di bambini, considerandoli “incapaci” o “non pronti”, di succhiare il latte materno, di ascoltare le storie, di capire, …di godere delle coccole e alla fine… anche di provare dolore!!! (c'è bibliografia anche su questo !).

Questo bellissimo studio di Chapman, che da 20 anni analizza il linguaggio delle persone Down, e di cui sarebbe affascinante leggere le decine di opere sull'argomento, ci incoraggia a cominciare subito subito la lettura ad alta voce, seguendo anche i consigli del progetto Nati per Leggere.

Certamente molte famiglie l'hanno già fatto senza saperlo, e troveranno che questo articolo scopre l'acqua calda. Che gioia! Fortunati i loro bambini!

Perché si tratta di una conoscenza antica, che il progetto Nati per Leggere cura con attenzione proprio per quelle famiglie che ne hanno perso un po' il ricordo.
Noi lo raccomandiamo per i bambini Down a cui si non rende merito delle capacità di comprensione e della grande felicità che provano ascoltando la voce di un adulto che racconta ogni giorno loro una cantilena, una filastrocca, una storia, una favola, una leggenda…Fin dalla nascita.

Ma non dimentichiamo che proprio molti studi di Chapman e anche di altri studiosi dimostrano che il linguaggio della persona Down si arricchisce sempre nel tempo, e la lettura ad alta voce è sempre un aiuto valido e gradito. Davvero, non è mai troppo tardi per cominciare e non è mai troppo presto, per condividere questo piacere con le persone di cui ci prendiamo cura.

Flavia Luchino, Aprile 2004

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