Una faccina mezza bianca e mezza nera
Una testimonianza di Luca Barone, 15 anni, fratello di
Andrea
Senza commenti: le parole di Luca si commentano già fin troppo da
sole.
Una faccina mezza bianca e mezza
nera
Immaginate di trascorrere, dopo tanta attesa, una bella giornata nel parco
divertimenti più grande del vostro paese e, dopo aver rotto le scatole a
vostro fratello maggiore per tutta la mattinata e buona parte del pomeriggio
insistendo per farvi portare sull'attrazione acquatica che preferite,
di essere finalmente accontentati... proprio in quel momento, vi trovate di
fronte una bella signorina sorridente che vi guarda come foste una borsa troppo
ingombrante per essere portata sulla giostra e poi chiarisce, dicendo che non
potete salire perché ha visto che avete "gli occhi a mandorla". Come
vi sentireste? Delusi? Amareggiati? Incazzati? Bhè, provate a chiederlo alla
signorina sorridente come si sentirebbe lei e poi ne riparliamo.
Io questa storia l'ho vissuta in prima persona, ma non sono il bimbo con gli
occhi a mandorla. Sono il fratello maggiore e mi chiamo Luca. La persona citata
sopra è Andrea,
bambino dodicenne con la sindrome di Down. Tanto per dire le cose come
stanno il parco dei divertimenti di cui vi ho parlato è Gardaland e
l'attrazione in questione è "e;Fuga da Atlantide"e; ...ma non pensate che sia
l'unica sulla quale Andrea non è potuto salire, perché va accomunata al
"e;Madhouse"e;, al "e;Colorado Boat"e;, al "e;Cinema 4D"e; ed a tante altre. Il motivo
è il seguente: i proprietari di questo bel parco hanno avuto la brillante
idea di porre dei limiti per i bambini con handicap; in poche parole le
persone con handicap mentale non possono usufruire di alcune attrazioni.
Ma, secondo voi, un handicap mentale vale un altro? Andrea, per esempio, ha
solo lievi difficoltà di apprendimento e motorie, ma non avrebbe nessun
problema a salire sulla giostra citata precedentemente, che consiste in un
breve percorso nel quale sono inserite due piccole discese, a differenza
magari di bambini con altri tipi di handicap. Però, per rendere tutto più
semplice, è stato deciso di proibire determinate attrazioni a persone con
problemi mentali, che è un raggruppamento esagerato, perché tra gli
handicap psichici ce ne sono di tutti i tipi. E non è finito qui: per le
persone disabili è obbligatorio entrare da un ingresso apposito, diverso da
quello principale: evviva l'inclusione!!!!! Ma il tutto è ben organizzato;
all'ingresso del parco viene fornito un volantino che illustra la mappa
delle attrazioni consentite, con tanto di legenda che spiega il significato
dei vari simboli: per i disabili mentali una faccina mezza bianca e mezza
nera. Inoltre, all'entrata di ogni attrazione, ci sono dei cartelli che
informano chi può salire sulla giostra e chi no.
Credo che sarebbe opportuno riservare lo stesso trattamento ai proprietari
del parco divertimenti, per vedere se il sistema da loro ideato gli piace
veramente... perché solo una persona con delle serie disabilità mentali
potrebbe mettere in atto una cosa del genere. E ricordiamoci... saranno
anche disabili, ma sono sempre persone e spesso anche più sensibili di
noi!!!!!
Luca Barone
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