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Logopedia: come e quando?

Date: Mon, 2 Sep 2002
From: "simona&claudio"
To: <info@conosciamocimeglio.it>

Sono la mamma di Alessia, 13 mesi con sdd
Volevo un consiglio relativo alla logopedia
Quando è bene iniziare ad andare dal logopedista??
Io frequento l’USL del mio distretto per il discorso motorio e la neuropsichiatria dice che ora è più importante quello rispetto alla logopedia.
Ho invece letto che addirittura alcuni bimbi iniziano esercizi di "allenamento" fin dai primi mesi di vita
Poiché se a camminare prima o poi un bambino down ci riesce , a parlare diventa più difficile
A noi come genitori interessa molto questo discorso
Inoltre ho sentito dire che tendenzialmente le USL fino a 3 anni non iniziano
Saluto e ringrazio
Simona

data: Sun, 22 Sep 2002
Da: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
A: "simona&claudio"


Gentile signora,
i suoi dubbi sono legittimi , frequenti e forse anche alimentati da risposte piuttosto difformi che le famiglie ricevono dalle varie strutture riabilitative. Ho spesso avuto l'impressione che i servizi siano organizzati in funzione di quello che possono offrire piuttosto che sui bisogni degli utenti. Ma la realtà riabilitativa nella quale siamo tutti coinvolti,operatori, famiglie e bambini, è spesso condizionata anche dalle necessità imposte dall'alto numero di richieste rispetto alla scarsa disponibilità di operatori. L'importante è che la proposta terapeutica sia comunque rispondente alle esigenze del bambino. E' per questo che consiglio di ragionare in termini di obiettivi terapeutici perseguibili per "quel bambino", in "quel momento" in "quello specifico contesto riabilitativo", piuttosto che sull'organizzazione dei servizi o sulle figure professionali coinvolte.
Sicuramente sono d'accordo con la neuropsichiatra circa la priorità per Alessia di acquisire le fondamentali tappe dello sviluppo motorio. Anche se è vero che un bambino Down arriverebbe a camminare comunque, è altrettanto vero che seguirà uno sviluppo più armonico se riuscirà a farlo nell'ambito di un cosiddetto "periodo sensibile". In tale periodo infatti le sue caratteristiche individuali unitamente a quelle determinate dalla sindrome di down e dai fattori ambientali, determinerà le condizioni ottimali per questa acquisizione. Nè prima nè dopo. Tale acquisizione perciò non può essere semplicemente attesa ma va indotta attraverso un approccio riabilitativo ecologico e anche stimolante. Questo principio generale vale non solo per lo sviluppo motorio ma per tutti gli ambiti e le fasi dello sviluppo, compreso quello linguistico.
Per quanto riguarda la logopedia sono del parere che sia bene preparare il terreno alla comparsa del linguaggio ben prima dell'epoca in cui ci aspettiamo che il linguaggio compaia:
La comunicazione non verbale, dall'aggancio visivo fino all'uso comunicativo del gesto, compaiono ben prima del linguaggio orale e vanno comunque osservate e valutate precocemente.
La produzione vocale, a partire dai vocalizzi, balbettìi fino alla lallazione canonica, al borbottìo espressivo ecc., costituiscono prerequisiti fondamentali al linguaggio verbale.
La modalità di suzione, di deglutizione e di masticazione sono importantissime per i futuri processi articolatori.
Quindi come ho soltanto accennato sopra, sono molte le competenze che vanno osservate e valutate prima della comparsa del linguaggio. Sicuramente per fare ciò non sarà necessario iniziare una vera e propria terapia logopedica.
Inizialmente possono essere sufficienti alcuni incontri periodici di consultazione con una logopedista che sia in grado di "monitorare" queste ed altre acquisizioni per poter eventualmente programmare, con i genitori, alcune modalità di intervento e/o di stimolazione, fino al momento in cui riterrà la bambina pronta ad iniziare un lavoro individualizzato di tipo logopedico.
Non finirò mai di ribadire l'importanza per i bambini con sindrome di Down di un intervento multidisciplinare che tenga sempre conto del lavoro integrato fra varie figure con competenze diverse.

Stefania Mazotti
psicologa dell'età evolutiva e logopedista.