Quale
futuro per le mie figlie |
Data:
Wed, 21 Aug 2002 09:44:31
Da: "Michele"
A: info@conosciamocimeglio.it
Sono
fresco papà di una bellissima bambina di due settimane alla quale
è stata diagnosticata la sindrome di Down.
Mi trovo attualmente in una situazione di confusione totale nella quale
passano per la mia testa migliaia di domande e di paure circa il futuro
della mia bambina.
In
particolare vorrei chiedervi se conoscete esperienze di persone Down che
abbiano raggiunto un grado di indipendenza tale da permettergli di vivere
e di gestirsi autonomamente da sole, anche al di fuori della famiglia.
Inoltre
mi chiedo se ad una persona Down venga riconosciuta, al raggiungimento
della maggiore età,la capacità giuridica di essere titolare
di diritti e di doveri, così come avviene per le altre persone.
Saluti
Michele
data: Wed, 21 Aug 2002 12:55:25
Da: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
A: "Michele"
Caro
Michele
sono la mamma di una ragazza Down di 27 anni, e faccio parte della
redazione del sito.
Capisco la sua confusione e le sue mille domande. La stessa situazione
è stata vissuta da me e da tutti i genitori al momento in cui viene
comunicata la notizia: un problema sul quale si hanno scarse informazioni
e di cui non si conoscono i limiti.
Penso che le domande che si pone non siano solo quelle che ha scritto
e che nella sua testa ce ne siano moltissime altre. Le vorrei proporre
di
chiamarmi al telefono, perchè penso che sia più utile in
questo momento.
Oggi mi può trovare al mio numero di casa. Mi assenterò
giovedì e venerdì prossimi. A partire da sabato ritornerò
a casa e quindi mi potrà trovare.
La saluto cordialmente
Anna Razzano
Data: Wed, 21 Aug 2002 16:55:20
Da: Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
A: "Michele"
Caro
Michele
il materiale che ho trovato a casa non mi è sembrato molto significativo.
Ho provato a chiamare in Associazione, ma ancora è chiusa.
Appena riapre le faccio inviare del materiale.
Intanto per qualsiasi dubbio, perplessità o chiarimento potete
richiamarmi quando volete senza nessuna preoccupazione. Saluto affettuosamente
lei e sua moglie
Anna Razzano
Data: Thu, 22 Aug 2002 08:09:24
Da: "Michele"
A: To: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
La
ringrazio infinitamente della sua cortesia e disponibilità verso
di noi.
Già dopo il colloquio di ieri mi sento un po' meno disperato e
più fiducioso nella possibilità di un avvenire sereno anche
per la mia Sofia.
Saluti.
Michele
Data: Thu, 12 Sep 2002 10:05:53
Da: "Michele"
A: info@conosciamocimeglio.it
Cara
Signora Razzano,
sono Michele il papà di Sofia e voglio ringraziarLa per il materiale
che mi ha spedito, del quale la prego di comunicarmi le spese da voi sostenute.
Devo
dire che per il momento i pensieri e le preoccupazioni sono ancora
tanti e che ancora non riesco ad immaginarmi il giorno in cui mi alzerò
la mattina senza pensare alla mia Sofia ed al suo futuro.
Al
pensiero di quale sarà il futuro per Sofia si è aggiunta
per me anche la preoccupazione per il futuro della mia prima figlia.
Sono sicuro che fra di loro si instaurerà un legame unico e indissolubile
e sicuramente molto bello per entrambe.
Mi chiedo però se questo legame possa comunque permettere alla
prima figlia di formarsi una famiglia ed una vita autonoma da noi e da
sua sorella Sofia soprattutto in riferimento al "dopo di noi"
cioè al momento in cui noi non saremo più in grado di seguirla.
Sicuramente
Lei resterà stupita di queste mie preoccupazioni relative a qualcosa
che potrà accadere fra trenta o quarant' anni (speriamo) e si chiederà
perchè invece non mi ponga i problemi del presente.
Mi
farebbe comunque piacere avere un suo parere in merito.
Grazie
e Saluti.
Michele
data:
Thu, 12 Sep 2002 17:36:36
Da: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
A: "Michele "
Caro Michele
leggendo la sua lettera, non mi meraviglio affatto dei suoi pensieri e
delle sue preoccupazioni. Anzi mi fa tornare indietro di 27 anni quando
è nata mia figlia proprio a settembre di 27 anni fa, Caterina stava
per arrivare al suo primo mese di vita e i pensieri continui, dal risveglio
al momento in cui mi addormentavo, erano proprio quelli di cui parla lei.
Negli anni in Associazione, ho incontrato tanti genitori di bambini piccoli
e tutti espongono le stesse, spesso, angoscianti preoccupazioni: cosa
sarà di mio figlio quando noi non ci saremo più? E’
giusto che l’altro figlio debba provvedere al fratello? Vedendo
come cosa ineluttabile, che uno dei familiari provveda alla persona con
sindrome di Down.
Io quest’ultima domanda non me la potevo porre, perché Caterina
è stata la mia prima figlia. Però pensavo, che forse non
sarebbe stato giusto fare un secondo figlio, come era nel nostro progetto
di famiglia, perché, si sarebbe ritrovato un problema enorme, per
tutta la sua vita..
Quando
ci siamo ripresi e abbiamo deciso di avere Simone, l’abbiamo voluto
perché il desiderio di avere un secondo figlio era molto grande
e ci siamo ripromessi , che avremmo fatto di tutto perché i due
fratelli avessero un rapporto normale e che, entrambi, potessero avere
un loro individuale percorso di vita.
Fra di loro hanno costruito un normale rapporto. Come tutti fratelli
qualche volta si danno fastidio a vicenda, però si cercano sempre
e si chiamano con nomignoli buffi, ma affettuosi. Caterina essendo la
più grande ha avuto, sempre verso il fratello, un atteggiamento
protettivo e lo ha viziato come una mamma permissiva.
Oggi
Simone ha 21 anni, frequenta l’università, e fino ad oggi,
rispetto alla sorella ha avuto gli stessi obblighi che qualsiasi fratello
ha verso qualsiasi sorella. Certo, da quando ha preso la patente, si è
fatto carico,qualche volta, di accompagnare o andare a prendere la sorella,
quando lei ha avuto qualche festa serale.
Caterina, oggi, ha il suo lavoro (forse le ho già detto che lavora
da MC Donalds), ha i suoi interessi, le sue amicizie, gira per Roma con
i mezzi pubblici da sola e ha già fatto un’esperienza in
una casa famiglia temporanea. Quando deciderà di andare a vivere
lontano da noi, affronteremo tutti e quattro insieme quel momento. Immagino
che sarà bellissimo, perché sancirà la sua autonomia
da noi, ma anche difficile, perché, il distacco, da qualsiasi figlio
che va a vivere da solo, è anche doloroso.
Già
esistono le case famiglia, rispondono all’esigenza delle persone
con sindrome di Down, di staccarsi dalla famiglia d’origine e danno
ai genitori la tranquillità che il figlio avrà, per tutta
la vita, il giusto supporto.
Io penso che quando Sofia avrà la necessità di andare a
vivere da sola, queste realtà saranno più consolidate e
più numerose.
Le
ho raccontato della mia vita, per cercare di trasmetterle il messaggio
che il figlio normale può percorrere la sua strada, senza essere
condizionato, nelle sue scelte, dalla presenza di un fratello con la sindrome
di Down.
Caro
Michele ho cominciato ieri questa risposta, ma ho spesso cancellato e
ricominciato perché mi sembrava sempre troppo didattica e, dalla
quale poco traspariva la mia comprensione per il difficile momento che
state vivendo.
Non sempre per lettera riesco ad esprimere quello che sento.
Il tempo, che fa cicatrizzare tutte le ferite, anche le più dolorose
e Sofia stessa, vi aiuteranno a riprendere in mano la vostra vita e quindi
riuscire a viverla nel modo più sereno possibile, affrontando i
problemi che si presentano nel quotidiano, senza pensare a quelli che
verranno nel futuro.
Vi
saluto caramente
Anna Razzano
Data: Fri, 13 Sep 2002
Da: "Michele"
A: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
Cara
signora Anna,
devo dirle anzitutto che lei è veramente una persona speciale per
il modo in cui riesce a capire le problematiche e le angoscie di questo
nostro
momento.
Devo dire che le sue risposte a questi quesiti mi aiutano veramente tanto
a ricostruire giorno per giorno, piano piano, una immagine di un futuro
possibile per me e per la mia famiglia. La sua definizione di "problema
enorme per tutta la vita" è esattamente quello che noi come
genitori sentiamo dentro in ogni minuto della nostra giornata. Ma il fatto
di sapere che Lei e tanti altri sono riusciti a superare questi momenti
di angoscia e a costruire comunque una famiglia felice, con la presenza
anche di altri fratelli, ci fa sperare e ci dà tanta forza.
Se
le può far piacere le invio una foto
delle mie due figliole e per adesso la ringrazio di cuore della sua disponibilità
e comprensione.
Ancora
grazie infinite e a risentirci a presto.
Michele
data: Tue, 17 Sep 2002
Da: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
A: "Michele"
Caro
Michele
Ho visto la foto delle sue splendide bambine. E’ bellissima!
Già loro due le comunicano che si sentono una famiglia, nonostante
tutto! E loro vi daranno la forza per continuare la vita e, per loro,
farete di tutto perché sia una vita normale.
Ce la farete come ce l’abbiamo fatta in tanti.
Mi fa piacere sentirle dire che quello che vi ho scritto, vi è
stato utile. Come vi ho già detto, potete scrivere o chiamare al
telefono quando ne sentite la necessità. Il parlare dei pensieri
che ci creano preoccupazione o dolore, ci aiuta.
Un forte abbraccio a tutti e quattro
Anna Razzano
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