Data:
Fri, 25 Oct 2002
Da: "elisabetta"
A: <info@conosciamocimeglio.it>
Gentili Signori,
sono l'educatrice di una bambina con Sindrome di Down che frequenta la
prima elementare... Con i bambini non è stato fino ad ora trattato
apertamente il problema della "diversità"...All'inizio
nessun bimbo chiedeva nulla sulla situazione di Chiara...qualcuno osserva
ancora silenzioso...qualche altro bambino invece si avvicina e in modo
assolutamente spontaneo mi domanda.."perchè lei è COSI?"..
" E' ammalata?" "E' DIVERSA? "... Non vi nascondo
la mia difficoltà a rispondere a queste domande...Non vedo Chiara
come una bimba malata... ora che la conosco, ora che le sto vicino ogni
giorno, che mi fa ridere, mi fa arrabbiare..come tutti... ln realtà
quando la conobbi la percepii come "malata", ora se penso alla
sua malattia penso alla sua cardiopatia, alla sua cataratta, ai suoi dentini
e non al fatto che ha la sindrome di Down...Insomma vorrei che anche per
i suoi compagni fosse così...Un bimbo non voleva darle la mano
perchè " lei ha ghi occhi storti"... In tutta semplicità
gli ho detto che è vero come è vero che lui ha la pancetta...tutti
siamo diversi...C'è chi porta gli occhiali, chi ha i denti storti,
chi fa fatica in matematica... eppure siamo tutti uguali... Dopo rifletto,
mi interrogo, mi metto in discussione, penso di aver sbagliato, penso
che avrei dovuto dare "spiegazioni"e bla bla bla...... Dite
che sbaglio? Alcune volte credo che sia bene lasciare che i bambini vivano
questa esperienza in modo naturale, senza condizionare il loro atteggiamento
con grandi discorsi ma rispondendo in modo semplice ai loro perchè...
Altre volte penso che sarebbe il caso di trattare l'argomento, magari
attraverso la fiaba.. ma...Sono sincera, non so nemmeno io qual è
la strada giusta.. per questo vi scrivo..grazie di cuore Ah.. una bimba,
qualche giorno fa, si avvicina e mi dice... "Sai, i primi giorni
Chiara mi sembrava un po' bruttina.. adesso le voglio bene." Viva
la sincerità.
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