data:
Thu, 4 Apr 2002
Da: "Angela"
A: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
Ciao
sono Angela, avrei un paio di domande da inoltrare: i ragazzi Down hanno
tutti la tendenza a viaggiare con la fantasia? Se la risposta è
si, come posso far capire loro che a volte è necessario scindere
realtà e fantasia? Grazie per la collaborazione e soprattutto per
la Vostra presenza.
data: Mon,15 Apr 2002
Da: "Conosciamocimeglio Down"<info@conosciamocimeglio.it>
A: "Angela"
Peccato
che nel suo messaggio non specifichi meglio a che titolo viene posta la
sua domanda. E' un'insegnante? un genitore? un educatore? Cosa intende
per viaggiare con la fantasia? A che età fa riferimento?
Provo a fare alcune ipotesi.
Se intende fare riferimento a quell'attività definita da Piaget
in epoca precoce "gioco simbolico" posso dirle che i bambini
Down hanno invece difficoltà ad avviare spontaneamente i processi
di simbolizzazione e di
astrazione e spesso debbono essere stimolati e seguiti proprio su queste
competenze.
Se invece fa riferimento a quella fase, legata maggiormente all'epoca
adolescenziale, in cui i ragazzi fanno fatica a distinguere ciò
che vogliono fare da ciò che è possibile fare, a mentalizzare
le attese, a tollerare le frustrazioni ed a sublimare impulsi aggressivi
in attività lecite, in questo caso i ragazzi Down incontrano sicuramente
più difficoltà degli altri e rischiano di rifugiarsi in
un mondo fantastico dove per far coincidere i propri bisogni e desideri
con la realtà, rischiano di "fantasticare" una fuga dalla
realtà stessa.
Stefania
Mazotti
Logopedista e psicologa dell'età evolutiva
Data:
Sat, 20 Apr 2002
Da: "Angela"
A: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
Grazie
per aver risposto al quesito e chiedo scusa per la poca chiarezza con
cui è stato posto, nonostante ciò la dott.ssa Mazotti ha
centrato perfettamente il problema. Sono un'insegnante di sostegno, seguo
un ragazzo affetto da sindrome di Down che frequenta un istituto professionale.
Credo proprio che il ragazzo stia attraversando quel periodo adolescenziale
di cui si parla nella Sua E-Mail.
Cosa posso fare? Quando mi racconta delle "bugie" cerco sempre
di sdrammatizzare dicendogli che si diverte a prendermi in giro. Faccio
bene?
Ho un altro problema, alcuni colleghi curriculari hanno notato atteggimenti
di natura, secondo loro, omosessuale del ragazzo che sfociano in momenti
di eccitazione e tentativi di autoerotismo . Una volta che gli chiarisco
(e comunque lo sa) che gli uomini si fidanzano con le donne, il problema
sarebbe trovare una fidanzata (anche se, apparentemente, sostiene che
non si sposerà mai perchè dovrà badare ai genitori).
Come mi devo comportare?
Vorrei capire qualcosa di più.
Ho un ulteriore quesito da porre, questa volta di carattere didattico,
il ragazzo pur riconoscendo le lettere dell' alfabeto non è in
grado di leggere.
Io sto provando ad insegnarglielo, ma riconosco di incontrare notevoli
difficoltà. Il punto è che anche facendogli memorizzare
e riconoscere delle scritte utili per l' autonomia sociale incontro le
stesse difficoltà. Tanto vale, penso che sia utile giungere (per
quest'anno) ad un approccio di lettura sillabica.
E' il caso di insistere (semmai tentando una nuova metodologia) o devo,
mio malgrado, cambiare obiettivo rinunciando, definitivamente, alla lettura?
Grazie per la cortese attenzione e in attesa di risposte porgo distinti
saluti.
Angela
Insegnante di sostegno
data: Tue, 23 Apr 2002
Da: "Conosciamocimeglio Down"<info@conosciamocimeglio.it>
A: "Angela"
Cara
Angela,
rispondo, per ora, alla seconda parte della sua e-mail, quella che riguarda
i problemi di apprendimento ed in particolare di lettura.
Purtroppo ritengo che se un ragazzo Down e' arrivato ad un Istituto superiore
senza aver ancora appreso il processo di lettura, sia inutile insistere
nel proporre le stesse modalita' di apprendimento attuate nella fase iniziale
della scolarizzazione.
La conoscenza delle singole lettere a questa eta' non e' sufficiente per
apprendere a leggere, neanche secondo una metodologia di esposizione a
singole sillabe.
Evidentemente se il ragazzo non ha acquisito i processi di fusione fonemica
e/o sillabica e di integrazione del significato, possiamo ipotizzare che
abbia avuto delle ulteriori difficolta' a livello neuropsicologico o motivazionale
che gli hanno impedito tali apprendimenti. consideriamo inoltre che spesso
questi ragazzi, seppure adulti, si vedono continuamente riproporre gli
stessi compiti nei confronti dei quali hanno sperimentato un forte senso
di inadeguatezza e quindi una totale mancanza di motivazione.
Trovo invece che lei abbia intuito la strada giusta attraverso l'insegnamento
di una lettura "globale" finalizzata al riconoscimento di insegne,
cartelli, etichette di prodotti, numeri civici, segnali stradali e quanto
altro possa essere utile per una maggiore autonomia.
Potrebbe insistere su questa richiesta suggerendo al ragazzo strategie
di riconoscimento per "indici visivi" come per esempio il colore,
le dimensioni e la lunghezza, la forma dei caratteri e l'inizio o la fine
di tali parole.
Augurandole
buon lavoro la saluto cordialmente
Stefania Mazotti
Logopedista e psicologa dell'età evolutiva
data:
Sun, 28 Apr 2002
Da: "Conosciamocimeglio Down" <info@conosciamocimeglio.it>
A: "Angela"
Cara
Angela,
cercherò di rispondere alle sue domande che riguardano il comportamento
sessuale del suo allievo.
Lei scrive di aver notato in lui alcuni atteggiamenti di natura omosessuale
che "sfociano in momenti di eccitazione e tentativi di autoerotismo".
Vorrei ricordarle che lo sviluppo della sessualità in una persona
con sindrome Down, avviene in un modo che è assai più analogo
che dissimile da quello di ognuno di noi.Riteniamo che le fantasie di
natura omosessuale
comuni a molti bambini piccoli siano presenti anche nei bambini con SD.
Un bambino ad esempio può fantasticare di sposare un giorno sia
il padre che la madre senza preoccuparsi che il genitore in questione
sia o meno dello stesso sesso.
Durante ladolescenza alcune fantasie omosessuali possono permanere
in modo più o meno profondo per poi svanire verso una eterosessualità
stabilizzata oppure in alcuni casi svilupparsi in un comportamento omosessuale
più o meno manifesto.
Nel
caso del suo alunno due sono le possibilità:
1)il
suo comportamento può essere provocatoriamente legato al desiderio
di imbarazzare lei e i suoi colleghi e poi in futuro evolvere verso atteggiamenti
più eterosessuali
2)si
tratta di un atteggiamento prevalentemente omosessuale.
In
ambedue i casi non è utile cercare di modificare le sue fantasie.
Come lei ha giustamente implicato nella sua lettera, non serve ricordargli
che gli uomini sposano le donne, perché lo sa benissimo.
Quello
che mi sembra non solo utile, ma necessario è impedirgli con fermezza
qualsiasi comportamento sessuale inadeguato, in classe o di fronte a chiunque.
I suoi "momenti di eccitazione e i tentativi di autoerotismo"
che voi sicuramente scoraggiate, devono appartenere al suo spazio privato,
perché un suo atteggiamento imbarazzante finisce con lessere
irrispettoso nei vostri confronti , ma soprattutto nei confronti di se
stesso.
Penso
che sia sempre importante cercare di favorire i lati più adulti
delle persone, facendo leva su quelle che sono le loro migliori capacità.
Lei si domanda se fa bene a sdrammatizzare le sue "bugie". Penso
che lei faccia benissimo, soprattutto se gli ricorda come stanno le cose,
dandogli sempre nei limiti del possibile ogni dato di realtà.
Sicuramente
ci sono delle attività in cui il suo alunno può manifestare
delle capacità migliori e più adeguate alla sua età
cronologica di quando sta chino sui quaderni.
Il
suo allievo dice che non si sposerà da grande perché dovrà
accudire i propri genitori.
Forse questa fantasia corrisponde al suo più grande desiderio,
il più profondo, che è quello di avere un ruolo protettivo,
capace e adulto. Un ruolo che è molto diverso da quello attuale
in cui è meno bravo e assai più "piccolo" dei
suoi compagni.
Penso che andrebbe aiutato in questo senso e quindi a svolgere qualsiasi
attività che lo faccia sentire più adulto e meno inadeguato.
La
saluto caramente
Anna Zambon
Psicoterapeuta
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